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Come scegliere la propria bici da città

Indice dei contenuti:

E’ semplice scegliere la propria bici da città. Ecco le valutazioni fondamentali

Per lui o per lei? Scegli la city bike ideale

bici da città: Il telaio

Tabella indicativa misure telai bici da città

Gli accessori indispensabili per la città

Alternative alla bici da passeggio

e-bike e bici pieghevole elettrica

bici ibride o gravel bike




E’ semplice scegliere la propria bici da città. 

Ecco le valutazioni fondamentali:

Il budget: la componentistica utilizzata incide ovviamente sul prezzo.  Il cambio nel mozzo, ad esempio, è più caro perché durerà più a lungo e ti permetterà di cambiare anche da fermo. Il deragliatore è più comune e meno costoso, ma richiede maggiore manutenzione.

Il numero di velocità: ecco un altro elemento che tende ad impattare sul costo della bici da passeggio, ma che è opportuno valutare con obiettività, per una scelta efficace. Se devi o vuoi pedalare in zone collinari, meglio optare per le 7-8 velocità. Se vivi in pianura, apprezzerai senz’altro la semplicità delle 3 velocità, o di una single-speed.




Per lui o per lei? Scegli la city bike ideale

Bicicletta da città per uomo

Se hai deciso di acquistare una bici da città maschile, hai certamente diverse opzioni, che descriviamo di seguito per guidarti verso una scelta cucita sulle tue esigenze e, perché no, sul tuo gusto.

Le biciclette da città per uomo possono essere bici classiche con telaio in acciaio a passo lungo, freni a pattino, o a bacchetta. In alternativa, per soddisfare il gusto vintage, sono molto efficienti, comode e performanti, le bici olandesi da uomo con telaio in acciaio, o alluminio, che colpiscono per la particolarità del doppio tubo orizzontale, indicato per trasportare borse classiche in cuoio, o altro materiale cruelty free, con apposito aggancio. Le olandesi (vere), prodotte in Nordeuropa, sono bici adatte a qualunque condizione meteo, grazie al sistema frenante integrato nel mozzo anteriore, che è normalmente abbinato a contropedale posteriore (frenata efficace anche su fondo bagnato e nessun pattino da cambiare), ma anche grazie al cambio integrato nel mozzo posteriore (zero manutenzione e mai più catena che cade). L'impianto di illuminazione è collegato al mozzo a dinamo, quindi non servirà ricordarsi di cambiare la pila, né sostituire o aggiustare la dinamo esterna, che tra l'altro "frena" la pedalata. Le olandesi sono insomma bici utilizzabili 365 giorni l’anno e pedalabili senza fatica, grazie alla postura perfettamente eretta, resa possibile dalla posizione eccezionalmente alta del manubrio. Non sono adatte allo sterrato, dove l’insulto delle irregolarità del terreno si scaricherebbe direttamente sulla colonna vertebrale, né a salite impegnative che richiedono una postura di guida più inclinata verso il manubrio. Sono invece perfette per pendenze moderate, soprattutto nelle opzioni e 7 o più velocità.Bicicletta olandese da uomo    

Ecco che, per uso in città con salite e discese anche impegnative, o per uso su fondo misto/irregolare, l’opzione più indicata è la cosiddetta “city bike”maschile, direttamente derivata dalla mountain bike, maneggevole e trasportabile, sempre dotata di fanaleria e catarifrangenti (obbligatori), portapacchi posteriore, cambio integrato nel mozzo, o esterno, seduta larga ad altezza regolabile, parafanghi per proteggere l’abbigliamento “urbano” e, nei modelli dalla linea più sportiva (perfetti per esempio su pavé), munita di forcella ammortizzata. Il carter protegge dal grasso della catena e il manubrio è ampio e con “rise”, cioè si piega e sale verso l’alto per permettere al ciclista di guidare guardandosi attorno nel traffico. Attenzione: il Codice della Strada obbliga anche all’uso del campanello, che quindi non è un optional! Il cambio al manubrio può essere a manopola (più diffuso), o a leva. Le ruote da 26 o da 28 pollici (meglio da 28 per guadagnare in scorrevolezza e velocità), montano pneumatici non eccessivamente tassellati, ma adeguatamente scolpiti per “tenere” su fondi bagnati, o irregolari. Perfette le coperture con banda reflex sui lati (così ti vedono meglio) e membrana antiforatura (un investimento che si ammortizza nel tempo). Il sistema frenante più usato sono i V-Brake, che – se di qualità – permettono una frenata non solo efficace, ma anche modulabile.

  City Bike maschile completamente accessoriata

L’articolo 68 del Codice della Strada ed il relativo Regolamento di esecuzione prevedono: un freno a ruota, campanello, fanale anteriore a luce bianca o gialla e fanale posteriore a luce rossa, due catarifrangenti per ogni pedale, un catarifrangente per ruota fissato ai raggi ed uno posteriore rosso. Obblighi dettati da prudenza e buonsenso, da tenere presenti al momento dell’acquisto, visto che le dotazioni mancanti andranno poi acquistate a parte.

Visto il numero elevato di componenti e accessori di una bici da città, appare importante “investire” in un prodotto di qualità, perché così… non ci si pensa più.


Bicicletta da città per donna

Sei una donna e vuoi comprare una bici da città, ma non sai quale forma di telaio scegliere, quali siano i materiali di riferimento per il telaio, quali caratteristiche giudicare imprescindibili e quali secondarie? Ecco una guida rapida per accompagnarti verso una scelta consapevole e di piena soddisfazione.

Una bici da città deve essere comoda, maneggevole, scorrevole, sicura in caso di pioggia e di scarsa visibilità, montata sufficientemente bene da non tradirti quando devi frenare improvvisamente, o cambiare marcia nel traffico senza che cada la catena… Deve essere una bici a basso livello di manutenzione, visto che la vorrai usare spesso (e volentieri), senza preoccuparti di serraggi, regolazioni, check usura componenti, ecc. ecc.

Ma andiamo per gradi… Come ti vesti? Intendo dire: pensi di usarla anche con la gonna? Probabilmente sì… Ecco perché le bici “da donna” hanno un telaio con tubo superiore stodato/spiovente, o addirittura ad entrata bassa. La scelta dipende essenzialmente dal gusto, o da eventuali vincoli motori (ed in quest’ultimo caso l’entrata bassa è certamente l’opzione da privilegiare). I materiali di riferimento per il telaio sono alluminio ed acciaio, essendo la leggerezza secondaria rispetto alla robustezza.

 Bici da donna entrata bassa

Mentre le bici da passeggio sono monomarca (singlespeed la denominazione inglese imperante), la city bike monta il cambio ed ha una linea più sportiva, con ruote da 26 o 28 pollici e pneumatici più o meno scolpiti. Il manubrio è posto ad altezza sella, o poco sopra, in modo da consentire una guida eretta e quindi un adeguato controllo dei movimenti altrui nel traffico. La sella è ampia e confortevole e la dotazione di accessori full.

Le bici da città si guidano con abbigliamento urbano, quindi montano parafanghi e carter (paracatena). Hai un gusto minimal e preferisci le linee pulite, quindi detesti i parafanghi e ti piace vedere la guarnitura? Perfetto, siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ma metti in conto di inzaccherarti gli indumenti se il terreno non è asciutto, o se è polveroso, e di sacrificare collant e pantaloni al grasso della catena. Se questa idea non ti piace, apprezzerai certamente gli accessori che fanno parte del DNA di una city bike, ivi compreso il portapacchi posteriore, su cui potrai agganciare borse da bici, o montare un comodo cesto. Il cesto ti piace anteriore? Anzi vuoi una bici da città proprio perché il mercato offre cesti anteriori a cui non si può dire di no? Nessun problema, ma potresti a questo punto valutare di acquistare anche un portapacchi anteriore, o di scegliere una bici che ne monta già uno, magari in colore telaio.

La carrellata dei componenti di una bici da città ci porta a parlare degli obblighi di legge (Codice della Strada e relativo Regolamento di esecuzione): sono indispensabili fanale anteriore e posteriore, oltre che catarifrangenti al pedale, sulle ruote e posteriore. Tienine conto al momento dell’acquisto: una bici che monta “di serie” tutto ciò che dovresti altrimenti acquistare separatamente può essere, alla fine dei conti, più “economica”.

Se sei spaventata dalla manutenzione, o vuoi nel tempo mantenere minimi (virtualmente nulli) i costi di mantenimento del mezzo, potresti optare per una bici olandese (fatta veramente in Nordeuropa): freno a contropedale posteriore e a rullo o a tamburo anteriore non richiedono la sostituzione periodica dei pattini (necessaria sui classici freni a tiraggio laterale e sui V-Brake), il cambio integrato nel mozzo (che sostituisce il deragliatore sporgente) si traduce in zero manutenzione e mai più catena che cade, oltre ad offrire il vantaggio di poter cambiare anche da fermi. La dinamo integrata nel mozzo anteriore (la dinamo è quel componente che permette di azionare la fanaleria anteriore e posteriore grazie alla rotazione dei pedali) ti eviterà di doverti ricordare di sostituire le pile dei fanali e, rispetto alla dinamo esterna, non interferirà con la fluidità della pedalata.

Le bici olandesi (vere) sono esattamente le classiche biciclette che vedi girare ad Amsterdam: telaio “Oma” (cioè “della nonna”), che si guida con il busto eretto, perfette 365 giorni l’anno e maltrattabili senza conseguenze. Completamente accessoriate, disponibili anche con portapacchi anteriore, dotate di ruote scolpite il giusto nell’uso urbano, sono affascinanti sia nelle versioni vintage in acciaio, sia in quelle in alluminio dal look contemporaneo.

 Bivi olandese da donna

L’opzione migliore per chi invece in città vuole pedalare con grinta sportiva e per chi deve affrontare salite impegnative, o sollevare la bici su parti del tragitto quotidiano non pedalabili, rimane la classica city bike con telaio in alluminio, manubrio meno alto e sella meno larga rispetto alle olandesi, ampia scelta di cambiata e naturalmente full optional, così non ci pensi più.

  City bike da donna




Bici da città: Il telaio

Il tipo di telaio: è una scelta di gusto, ma non solo. I telai più comuni sono:

  • MIXTE: è unisex e rende più facile salire e scendere dalla city bike, specie con borse o seggiolini posteriori.

Telaio mixte

  • A DIAMANTE: E’ la geometria più classica, a due triangoli. Ideale quando la bici da passeggio deve essere trasportata a spalla, per esempio su una rampa di scale.

Telaio a diamante

  • OLANDESE: facilita la salita in sella ed è comodo con qualunque abbigliamento, gonna compresa. Originariamente dedicato alle signore, è oggi apprezzato da entrambi i sessi per la sua eleganza e maneggevolezza.

Telaio_Holland

  • LA TAGLIA: lo stesso modello di bici ha normalmente telai di misure diverse, in base alla propria altezza è possibile avere un'idea di quella che è la taglia ideale.




Tabella indicativa misure telai bici da città

altezza (cm)

lunghezza cavallo (cm)

misura telaio

da

a

da

a

 

147

155

65

69

46 - 48 cm

152

160

67

71

48 - 50 cm

157

165

70

74

50 - 52 cm

163

170

72

76

52 - 54 cm

168

175

75

79

54 - 56 cm

173

180

77

81

56 - 58 cm

178

185

80

84

58 - 60 cm

183

190,50

83

86

60 - 62 cm




Gli accessori indispensabili per la città

Se le city bike non sono tutte uguali, è però soprattutto con gli accessori che possiamo personalizzarle. Ma quali sono gli accessori utili per vivere la città in bici?

Il Codice della Strada dà già una prima indicazione, imponendo al ciclista di dotare il proprio mezzo di un impianto luci anteriore e posteriore, completo di catarifrangenti ai pedali e alle ruote (più catarifrangente posteriore rosso). Normalmente non sono questi “accessori” a rientrare nei criteri di scelta di una city bike o di una bicicletta da passeggio, invece vedere ed essere visibili è essenziale: anche se non prevediamo di guidare di notte, di sicuro non vorremmo limitazioni in caso di scarsa luminosità.

In Italia la Legge è permissiva in fatto di illuminazione per bicicletta e il mercato offre una scelta infinita di luci ed impianti. Dato per acquisito che la dinamo esterna è ultrasuperata, se la nostra bici da città non è dotata di dinamo al mozzo (che rappresenta l’opzione migliore di alimentazione), dovremo scegliere fanali a batteria, che nei modelli di punta arrivano a superare gli 80 LUX, praticamente illuminando a giorno. Scherzi a parte, per chi usa la city bike tutti i giorni, un buon impianto di illuminazione è una vera necessità di sicurezza nel traffico.

Fanali_Bici

Il Codice della Strada obbliga anche alla dotazione di un campanello, pena la multa. Fermo restando che nessun ciclista (vero) desidera essere rumoroso, il campanello su una bici da città è utilissimo, per esempio per avvisare del proprio passaggio l’eterogenea utenza delle ciclabili. Anche in questo caso il mercato offre infinite opzioni e il consiglio è di scegliere un modello solido e ben udibile. Particolarmente apprezzabili i campanelli in ottone, materiale nobile con proprietà acustiche uniche (usato infatti per molti strumenti musicali a fiato). Sfiziosi e decisamente ben udibili anche i classici DIN DON oversize (dal diametro di 8 cm), prodotti in un’ampia gamma di colorazioni che fanno la gioia del pubblico femminile, giustamente attento all’estetica del mezzo.

Vivere la città in bici significa poterci andare ovunque, anche a fare la spesa, da soli o con prole al seguito. Ecco allora che ci si può sbizzarrire nella scelta di portapacchi posteriori e/o anteriori, cesti, borse per lo shopping, bisacce, messanger, seggiolini anteriori o posteriori, lucchetti “sicuri”, ecc. Le nostre esigenze di utilizzo, il gusto, il budget saranno i criteri di scelta, ma diamo qualche sintetico consiglio:

Meglio optare per un lucchetto che garantisca il massimo della sicurezza, anche se costa e pesa di più (privilegiamo l’acciaio con rivestimento gommoso per non danneggiare il telaio).

Seggiolino anteriore fino ai 15 kg del bambino, poi seggiolino posteriore. Bellissimi e colorati alcuni modelli dal Nordeuropi, come gli Yepp e gli Hamax. Occhio sempre alle certificazioni per non farsi allettare da prodotti non dotati delle necessarie misure di sicurezza e… pericolosi (il seggiolino deve riportare il riferimento alla norma EN14344). Prima dell’acquisto, verificate che il portapacchi posteriore sia omologato fino ai 25 kg e, se non lo è, cambiatelo.

I cestini sono un must per le bici da passeggio: anteriori o posteriori, in rete metallica, rattan, o materiale plastico, squadrati o stondati, grandissimi come quelli dei panettieri di una volta, o richiudibili per occupare poco spazio nelle rastrelliere, personalizzabili con basket cover e fiori weather proof… sono una gioia per gli occhi e un accessorio utile per la spesa. A noi piacciono particolarmente i modelli dell’olandese Basil.

Le borse da city bike possono essere applicate al manubrio, al portapacchi posteriore, al telaio… Forma e dimensioni dipendono solo da quello che ci si vuole trasportare. Vastissima scelta è offerta ancora una volta da Basil, ma anche da marchi “storici” come Rixen & Kaul, Ortlieb ed altri. E per guidare tenendo sempre sott’occhio lo smartphone, non mancano gli adattatori universali al manubrio, le custodie trasparenti ed impermeabili, le borsine console.

Se il portapacchi posteriore è spesso già montato “di serie”, il portapacchi anteriore dovrà essere acquistato a parte. E’ di grande tendenza e permette di montare cesti, o semplicemente di trasportare borse senza mai perderle di vista. Menzione d’onore per i bellissimi modelli Basil in acciaio o alluminio, cromati o colorati, slim o large (ancora una volta gli olandesi fanno scuola nell’accessoriare la bici). Un’accortezza però: caricare l’anteriore fa “sbandierare” lo sterzo, il che significa che la bici può cadere (anzi cadrà senz’altro). Dotatevi allora di uno stabilizzatore di sterzo, accessorietto semplice ed economico, di cui non vi pentirete mai.

Diamo per scontato che una bici da città sia già dotata di cavalletto… ma se si tratta del classico cavalletto laterale e caricate molto la bici con borse shopper, seggiolini, cestoni e via discorrendo, la stabilità di un cavalletto doppio centrale non è da sottovalutare.

Andresti mai in macchina o in moto senza uno specchietto retrovisore? Lo specchietto da bici è un accessorio fondamentale in città per aumentare il campo visivo ed individuare veicoli in arrivo. Sono disponibili modelli per tutti i tipi di manubrio/manopole e budget, quindi vale senz’altro la pena dotarsene.




Alternative alla bici da passeggio

Mezzo di trasporto elegante e fascinoso, le bici classiche sono mezzi tuttofare, derivate dai modelli con cui, prima dell’avvento delle quattro ruote, ci si spostava nelle città e nelle campagne. Via via il mondo della bicicletta si è segmentato in nicchie sempre più specializzate e differenziate per geometrie, materiali e componenti, ma le vecchie tuttofare fanno parte del nostro DNA e continuano a piacere, rinascendo con nomi nuovi: la “bici vintage” infatti non è altro che la bici della nonna, rifatta oggi con qualche accorgimento in più.

La bici classica maschile ha telaio in acciaio con tubazioni sottili, tubo orizzontale senza sloping, manubrio sufficientemente alto da permettere una postura di guida eretta ed una sella comoda, spesso molleggiata. Parafanghi, carter e fanale anteriore cromato rappresentano dotazioni standard. Spesso è presente “di serie” il portapacchi posteriore.

La bici classica femminile ha le stesse caratteristiche costruttive, differenziandosi per la forma del telaio, che è di tipo “olandese” e cioè con tubo superiore ricurvo.

Il sistema frenante delle “moderne” bici classiche è a pattino con tiraggio laterale, mentre la bici del nonno montava freni a bacchetta (aste metalliche trasmettono l’ azione frenante dalla leva al cerchio).



e-Bike e bici pieghevole elettrica

Le bici elettriche, o a pedalata assistita, aiutano il conducente a sostenere lo sforzo fisico, grazie al motore comandato da un display sul manubrio che permette di impostare il livello di assistenza (basso, medio, alto). Ormai declinate in tutti i segmenti del ciclismo, dalla corsa al mountain biking, le ebike trovano la loro applicazione più naturale proprio in ambito cittadino. E in un Paese come l’Italia, dove prevalgono centri urbani zeppi di salite, ci si sarebbe aspettati un vero boom delle bici elettriche, invece non è così, ma questa è un’altra storia…

Per un uso quotidiano della bici da città, l’opzione ebike è estremamente vantaggiosa. Facendosi aiutare dal motore, si fa comunque esercizio fisico, evitando di sudare e di stressare le articolazioni. Quando si usa la bici per andare al lavoro, o per fare la spesa, è così possibile arrivare a destinazione “presentabili” e in perfette condizioni di efficienza.

L’ebike è ideale anche per chi desidera ricominciare a muoversi dopo un periodo di inattività, o allenarsi in modo graduale. Oltre i 25 km/h il motore smette di assistere la pedalata (in base alla direttiva europea 2002/24/CE), quindi quando si desidera “spingere”, è comunque possibile farlo (a patto di trovare la strada libera).

Le ebike sono mezzi di trasporto sani e non inquinanti: non solo non hanno emissioni nocive, ma sono silenziose… ci permettono di sognare città senza inquinamento acustico, ingorghi, auto parcheggiate ovunque. Insomma, fanno bene a noi e al resto del mondo.

Chi è così fortunato da poter programmare una vita senza auto, non trascurerà la possibilità di acquistare una bicicletta cargo elettrica, soluzione che – tra l’altro – permetterebbe anche di sostituire i camion nella piccola distribuzione.

Se per andare al lavoro si deve compiere un percorso misto bici-mezzi di trasporto, o quando non è possibile contare su un parcheggio sicuro in azienda, allora la soluzione ideale è la bici pieghevole elettrica. Ha ruote da 16-20 pollici, quindi è piccola e poco ingombrante, in più si ripiega su se stessa, perciò è trasportabile sui mezzi e non occuperà molto spazio in ufficio. Attenzione però, più che per qualunque altra bici, per le pieghevoli occorre affidarsi alla sicurezza di un marchio specializzato e noto; infatti la cerniera centrale rende il telaio delicato, quindi a rischio rottura, con conseguenze potenzialmente gravissime se questo accade nel traffico. Le Dahon si aprono e si richiudono facilmente e velocemente, senza lasciare tracce di grasso, inoltre Dahon produce esclusivamente pieghevoli e lo fa da anni, il che ci fa stare tranquilli.



Bici ibride e gravel bike

Se cerchi una bici che ti porti dappertutto… al lavoro, sugli sterrati dietro casa, o in giro per il mondo, allora devi optare per una bici ibrida e cioè con telaio tipo corsa, coperture intermedie da cicloturismo e postura di guida più rilassata rispetto alle bici da corsa.

Meglio ancora, potrai scegliere una gravel bike, cioè una bici con telaio da corsa meno estremizzato per poterci stare in sella a lungo e ruote da 28”, che montano pneumatici grossi e scolpiti a sufficienza per avere il giusto grip su sterrati poco impegnativi. Le bici gravel (“ghiaia” in inglese) somigliano alle bici da ciclocross, ma se ne differenziano per la geometria più rilassata e un baricentro più basso, che si traduce in maggiore stabilità, dato l’uso meno tecnico ed esasperato che se ne deve fare. 

Gravel-bike


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